Addominoplastica – Stadio 1:
Addome lievemente prominente per accumulo di grasso resistente a dieta e ad attività fisica. Stato della pelle buono, senza pieghe, tonica ed elastica.
Intervento: la tecnica di elezione di questa alterazione è la semplice lipoaspirazione. Eseguita preferibilmente in anestesia locale, consente di eliminare l’abbondanza adiposa senza lasciare tracce cicatriziali.
Post-operatorio: già dal giorno dopo si può attendere alle normali attività, nonostante la comparsa di qualche eventuale livido e di un lieve gonfiore. Il tutto si normalizza in due settimane circa, ma un lieve gonfiore può permanere per qualche mese, come in tutte le lipoaspirazioni.
Addominoplastica – Stadio 2:
Addome prominente con pelle poco elastica e piccole pieghe. Intervento: anche in questa condizione la tecnica di elezione è la lipoaspirazione superficiale, in grado di creare una discreta retrazione cutanea, sufficiente a dare un risultato soddisfacente senza cicatrici.
Post-operatorio: è sovrapponibile al post-operatorio dello stadio precedente.
Addominoplastica – Stadio 3:
Addome prominente con pelle molto poco elastica, con pieghe e smagliature.
Intervento: mini-addome. Questo intervento consiste nell’accoppiare alla classica lipoaspirazione del grasso addominale, l’asportazione di un ovale di pelle dal basso ventre per meglio tendere la parete addominale. La cicatrice è piazzata lungo la linea del pube, esattamente come quella del taglio cesareo.
Post-operatorio: nei giorni successivi bisogna porre attenzione a non compiere movimenti bruschi per non sottoporre a tensione la ferita soprapubica. I punti in genere non hanno bisogno di essere rimossi, perché si utilizza una tecnica interna con materiali riassorbibili. Anche qui bisogna attendere qualche mese per poter godere del vero risultato finale. Rimane una cicatrice soprapubica in genere molto poco visibile.
Addominoplastica – Stadio 4:
Addome prominente con abbondanza di pelle poco elastica che crea un vero grembiule sulla zona del pube.
Intervento: addominoplastica tradizionale, che prevede l’eliminazione del tessuto cutaneo ed adiposo eccedente nella parte più bassa dell’addome, nella zona compresa tra l’ombelico ed il pube. La pelle dello stomaco viene stesa in giù per sostituire la parte rimossa e la cicatrice è posizionata in modo tale da essere nascosta anche da un bikini (non troppo piccolo).
Nello stesso intervento viene spesso eseguita anche la plastica dei muscoli retti dell’addome per dare maggiore consistenza alla parete, plastica che può anche essere praticata nell’intervento di mini-addome, soprattutto nei casi in cui vi sia un’ernia ombelicale o diastasi dei muscoli retti.
Post-operatorio: nei primi due o tre giorni dopo l’intervento è consigliabile osservare un riposo assoluto, aiutati dall’uso di una panciera elastica. Successivamente si possono riprendere gradualmente le normali attività, facendo sempre attenzione a non sollecitare l’addome con movimenti bruschi o azzardati. I punti di sutura spesso sono interni e non devono essere rimossi. In genere permane una leggera tensione ed una ridotta sensibilità della parete addominale per 6 settimane circa. Piccoli fastidi, quali un senso di scarsa elasticità della pancia e fitte transitorie, possono anche essere avvertiti per qualche mese.
La completa cicatrizzazione dell’addominoplastica è un po’ più lunga e fastidiosa rispetto agli altri interventi minori, e possono essere necessari 5-6 mesi prima che si normalizzi completamente la sensazione di tensione. Rimarrà sempre e comunque traccia visibile dell’intervento nella cicatrice spesso molto ben visibile, così come la forma dell’ombelico può risultar e alterata rispetto al suo aspetto naturale.