Giuseppe Leopizzi | Interventi
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Interventi

Medicina Estetica

La medicina estetica, in particolare quella del viso, si occupa di applicare procedure antinvecchiamento non chirurgiche, con l’obiettivo di ridurre la formazione delle rughe, mascherare gli iniziali rilassamenti, creare equilibrio dei volumi e migliorare lo stato della pelle. Sostanzialmente può dividersi in due compartimenti: il primo, ricorrendo all’uso del botulino, si occupa di migliorare l’aspetto rilassando alcuni muscoli che, con il loro continuo movimento, sono responsabili della formazione di rughe.

Il secondo si occupa di riempire le rughe e le zone in cui vi è uno svuotamento dei tessuti, ricorrendo all’infiltrazione di prodotti, detti “fillers”, dall’inglese letteralmente “riempitivi”. Discorso a parte merita l’argomento della rivitalizzazione cutanea.

Per Approfondire
Rinoplastica

La rinoplastica è uno degli interventi più diffusi ed apparentemente semplici, ma in realtà è uno dei più complessi! Il chirurgo non deve cercare di costruire un nuovo naso, ma eliminarne i difetti evidenti, tendo presente l’insieme del viso per creare armonia. Solo in questo modo possiamo ottenere un risultato naturale rispettando la fisionomia dei pazienti.

Io eseguo la rinoplastica in anestesia generale, con una notte di ricovero, per avere una massima riduzione dei rischi e dello stress per i pazienti. La mattina dopo dimissione senza tamponi nasali! Spesso senza lividi e con modesto gonfiore. E’ importante sapere che il vero risultato definitivo non si può avere prima di otto/dieci mesi, in particolare sulla punta che è l’ultima a sgonfiarsi.

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Lifting

L’invecchiamento del viso non è dovuto, come alcuni credono, alla gravità, ma alla continua azione dei muscoli facciali, che trascinano al centro e verso il basso la pelle. Il lifting per avere un effetto naturale e duraturo deve rimettere in giusta trazione le fasce muscolari e muscoli rilassati, che riposizionandosi trascinano la pelle nella giusta posizione. Solo la parte che avanza viene asportata in modo calibrato! Il risultato finale non deve essere un viso da bambola, ma raggiungere un aspetto fresco e riposato, naturale! E’ importante sapere che il lifting da solo non risolve tutti i problemi di un viso. Agisce al meglio sulla parte inferiore della faccia, combattendo il rilassamento delle guance, della linea della mandibola e del collo. Non rimuove le rughe della fronte, quelle intorno alle palpebre, quelle delle labbra. Queste aree possono essere trattate contemporaneamente al lifting mediante altri interventi specifici tipici della medicina estetica (vedi ).
Oggi si tende a selezionare molto il ricorso al lifting tradizionale, ricorrendo sempre più spesso ai mini-lifting, che comunque sono in grado di risolvere i problemi estetici più evidenti, con un ridotto impatto.

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Mini Lifting

Sotto il termine minilifting sono compresi interventi che mirano a risolvere un problema limitato ad una certa area del viso. I minilifting possono essere divisi in due categorie: superiori ed inferiori. I superiori sono quelli che trattano il rilasciamento della regione intorno all’occhio, soprattutto del sopracciglio. Gli inferiori mirano a risolvere rilasciamento delle guance e del collo.

Minilifting Superiore
La regione intorno all’occhio è la prima a risentire dei processi d’invecchiamento e la discesa della coda del sopracciglio determina un cambiamento dell’espressione dello sguardo, che appare stanco e triste. Una risalita della coda del sopracciglio può essere eseguita, nel corso di una blefaroplastica superiore, attraverso l’incisione palpebrale. Se la necessità della risalita del sopracciglio è più importante, è necessario eseguire un vero minilifting superiore. Un’incisione lunga non più di due centimetri è eseguita subito all’interno della linea dei capelli sulla parte più laterale della fronte, in corrispondenza della giusta direzione, utile a far risalire la coda del sopracciglio.
Attraverso tale incisione si liberano i tessuti sino al sopracciglio stesso e si fa risalire il tutto in modo calibrato. Un eccesso di trazione cambia negativamente lo sguardo dando un’espressione cattiva o stupefatta. Spesso un’operazione di questo tipo, strettamente ambulatoriale e della durata di mezz’ora, dona dei vantaggi sorprendenti, riducendo molto la necessità d’intervento diretto sulle palpebre.

Minilifting Inferiore
Se abbiamo un iniziale rilassamento delle guance e del collo, possiamo eseguire un intervento più mirato e contenuto, rispetto al lifting classico. L’incisione viene limitata solo al davanti e dietro l’orecchio, senza prolungarsi in alto sulle tempie e dietro verso la nuca. Lo scollamento cutaneo è generalmente più contenuto, ma le strutture fibro-muscolari (SMAS), devono in ogni caso essere sempre trattate in modo completo come nel lifting tradizionale, per ottenere un risultato ben visibile, naturale e duraturo!

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Blefaroplastica

Più che parlare di blefaroplastica, dovremmo parlare in realtà di sguardo, perché dalla sua qualità, vero specchio dell’anima, dipende ciò che noi trasmettiamo agli altri. La qualità dello sguardo non è collegata esclusivamente alle palpebre, ma coinvolge tutta l’area perioculare, ponendo attenzione all’aspetto della fronte ed alla forma e posizione del sopracciglio. Potremmo parlare quindi di un “pacchetto sguardo”, in cui il trattamento di medicina estetica con botulino e filler affianca e completa la chirurgia. La regione degli occhi è la prima a risentire dell’invecchiamento a causa della continua contrazione muscolare, che provoca la comparsa delle rughe intorno agli occhi, dette “zampe di gallina” e trascina verso il basso il sopracciglio, dando allo sguardo un aspetto stanco e triste. Compaiono parallelamente poi le borse di grasso , più evidenti sulle palpebre inferiori ed il rilassamento della pelle, in genere più evidente sulle palpebre superiori.

Compito del chirurgo è quello di attenuare i segni negativi, senza cambiare l’espressione, vero segreto della personalità.

Gli interventi sono eseguiti in anestesia locale, con sedazione profonda, ambulatorialmente.

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Mastoplastica Additiva

La mastoplastica additiva è quell’intervento che ha come obiettivo l’aumento del volume del seno utilizzando una protesi. Le caratteristiche delle protesi cambiano secondo le marche e dei modelli. Le differenze possono essere legate alla forma, al contenuto ed al tipo di superficie esterna.

La via di accesso, di norma, consiste in un’incisione semicircolare sulla parte inferiore dell’areola, nel punto di passaggio tra pelle pigmentata e pelle normale.

La protesi può essere impiantata sopramuscolare, tra ghiandola e muscolo gran pettorale, o sottomuscolare, al di sotto del muscolo grande pettorale.

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Mastoplastica Riduttiva

Un seno grande e cadente può creare disagio psicologico e fisico, arrivando a dare problemi di postura, soprattutto nei soggetti giovani. Alcune ragazze arrivano a rifiutare addirittura la compagnia, la spiaggia e le normali attività sociali per senso d’inadeguatezza imputabile al seno ritenuto anormale. Lo sviluppo del seno avviene durante la pubertà; forma e volume sono inizialmente determinati da fattori ereditari, ma poi altri elementi intervengono e, interagendo tra loro, determinano il futuro aspetto estetico della mammella. Essi sono: elasticità della pelle, volume della ghiandola e quantità di grasso. Dal tipo di pelle e dalla sua elasticità, dalla dimensione della ghiandola a dalla quantità di grasso, dipende se il seno conserverà a lungo una forma gradevolmente conica o se tenderà in tempi più o meno precoci ad afflosciarsi. La riduzione è eseguita sacrificando una porzione di cute e tessuto mammario, dalla parte inferiore della mammella, che poi viene richiusa su sé stessa. L’areola viene riposizionata all’apice del nuovo cono mammario ridotto. E’ sempre presente la cicatrice intorno all’areola, necessaria per il riposizionamento del capezzolo; ad essa si aggiunge una cicatrice a “virgola” che dall’areola scende verso il basso e piega lateralmente una volta raggiunto il solco sottomammario, correndo lungo di esso. Se la riduzione richiesta è molto ampia è necessario prolungare l’incisione bassa nel solco mammario anche medialmente, ne risulta pertanto una cicatrice a “T rovesciata”, che non deve mai allungarsi medialmente verso la linea centrale per più di 2/3 cm, per non essere troppo visibile

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Addominoplastica

L’addominoplastica è l’intervento che ha come scopo l’eliminazione del grembiule di pelle rilassata e grasso , come spesso accade in persone molto sovrappeso o dopo un grande dimagrimento. Prima dell’avvento della lipoaspirazione era in effetti molto più utilizzato, perché era il solo capace di rimodellare l’addome, rimuovendo l’eccesso di grasso e di pelle, anche se a costo di grandi cicatrici. La lipoaspirazione, soprattutto quella superficiale, ha cambiato molto le cose, perché è in grado di rimuovere in modo efficace il grasso in eccesso e permette una buona retrazione della pelle rilasciata. Oggi diverse metodiche vengono utilizzate per correggere gli inestetismi dell’addome, a seconda della loro gravità.

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Lipoaspirazione

La lipoaspirazione è sicuramente l’intervento più rivoluzionario che sia stato ideato nell’ultimo ventennio. Il grasso aspirato ritorna? Questa è la domanda più ricorrente. La risposta è no, ma cerchiamo di capire il perché. Sin dal momento della nascita è scritto nel nostro codice genetico quale sarà volume e distribuzione del grasso. Queste informazioni basilari possono essere successivamente modificate da alcuni fattori, come l’alimentazione e le abitudini di vita, ma inevitabilmente si realizzano in modo più o meno evidente alla fine dell’accrescimento corporeo. Il numero per centimetro quadrato delle cellule di grasso, chiamate adipociti, e la loro disposizione determinano la distribuzione del grasso e la forma del corpo alla fine dell’accrescimento. Quando noi ingrassiamo o dimagriamo, non cambia più la distribuzione degli adipociti o il loro numero, ma solo il loro volume. In altre parole gli adipociti sono come dei palloncini. Il loro numero è fisso dopo la fine dell’accrescimento e la loro distribuzione è stata imposta da una predisposizione genetica.

Se ingrassiamo o dimagriamo, i palloncini si gonfiano o si sgonfiano, ma non cambiano di numero. E’ evidente che ingrassando l’effetto è maggiore in quelle aree in cui vi è un più alto numero di palloncini e minore ove ve ne sono meno. Questo spiega perché proprio le zone più odiate sono le prime ad aumentare ingrassando e le ultime a ridursi dimagrendo. Se noi aspiriamo una calibrata quantità di palloncini ove essi sono in eccesso, possiamo avere un cambiamento definitivo della forma del corpo, perché il numero degli adipociti non si modifica più dopo la fine dell’accrescimento corporeo, salvo particolari condizioni patologiche.

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Otoplastica

Le orecchie ad ansa (dette comunemente a sventola) sono abbastanza diffuse e sono caratterizzate da un’alterazione di posizione e di forma del padiglione auricolare, che può essere ruotato in avanti ed essere privo della normale piega verticale, detta “antelice”. Sono dovute a una malformazione della cartilagine che costituisce lo scheletro portante dell’orecchio e si presentano con una grande varietà di forma e gravità, talvolta anche solo monolateralmente.

Quando il padiglione auricolare è particolarmente ruotato in avanti e distaccato dal capo può creare, specie in età infantile, gravi complessi che si trascinano per tutta la vita. L’unico modo per risolvere il problema è sottoporsi ad un intervento chirurgico di otoplastica, che può essere eseguito a qualsiasi età dopo i 7-8 anni, quando cioè il padiglione è già sufficientemente sviluppato. Anzi, di norma, questa è proprio l’età preferita per evitare la tortura delle continue beffe in ambiente scolare.

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