MASTOPESSI : Viene eseguita la sola asportazione di cute in eccesso per riequilibrare il giusto rapporto contenente (pelle) e contenuto (ghiandola e grasso) . Diversi sono i disegni proposti, ma tutti hanno lo scopo di asportare cute in eccesso dalla parte inferiore della mammella e ricostituire un nuovo cono mammario. In alcuni casi si ricorre parallelamente all’inserimento anche di una protesi mammaria, per raggiungere il volume finale desiderato!
MASTOPLASTICA RIDUTTIVA: I metodi per la riduzione del seno sono numerosi e mirano alla diminuzione del volume, dando parallelamente una forma naturale e piacevole. Il nuovo seno deve tendere ad avere una forma conica, con l’areola riposizionata all’apice dello stesso mediante una sua risalita che, in alcuni casi, tocca i dieci centimetri.
L’asportazione di pelle e tessuto mammario è praticata nella metà inferiore del seno ed il tessuto rimanente è richiuso su sé stesso per dare il nuovo cono mammario. Le incisioni e, quindi, le cicatrici residue sono differenti secondo l’entità dell’asportazione. E’ sempre presente la cicatrice intorno all’areola, necessaria per il riposizionamento del capezzolo; ad essa può aggiungersi una cicatrice a “virgola” che dall’areola scende verso il basso e piega lateralmente una volta raggiunto il solco sottomammario, correndo lungo di esso. Se la riduzione richiesta è molto ampia è necessario prolungare l’incisione bassa nel solco mammario anche medialmente, ne risulta pertanto una cicatrice a “T rovesciata”, che non deve mai allungarsi medialmente verso la linea centrale per più di 2/3 cm, per non essere troppo visibile.
Un’evoluzione tecnica consente di ridurre notevolmente la lunghezza della cicatrice bassa trasversale, arricciandola come si fa con la parte alta di una tenda. Dopo poco tempo, grazie all’elasticità cutanea, le piccole pieghe scompaiono, lasciando una normale cicatrice nel solco mammario notevolmente più corta e meno visibile in costume da bagno o con una generosa scollatura.
E’ previsto un giorno di ricovero, a volte un day-hospital. Anche qui, nel post-operatorio, non vi sono fasciature particolari. Alcuni utilizzano bende elastiche per qualche giorno, altri, me incluso, preferiscono utilizzare solo un reggiseno particolarmente elastico che si applica direttamente in sala operatoria alla fine dell’intervento.
Nei primi giorni dopo l’intervento occorre dormire senza schiacciare il seno, è bene limitare i movimenti delle braccia e non trasportare grossi pesi. Solo alcuni punti di sutura sono rimossi dopo una settimana circa, il resto della sutura è sottodermico riassorbibile. E’ sconsigliato l’uso di reggiseni con il ferretto di sostegno, perché possono provocare un trauma cronico interferendo con il normale processo di guarigione. In caso di contemporaneo inserimento di protesi, l’uso del ferretto è interdetto per sempre, perché fenomeni infiammatori possono insorgere anche tardivamente.
Si può svolgere un’attività moderata come il lavoro d’ufficio dopo cinque o sei giorni e dopo due settimane si può condurre una vita normale. E’ possibile riprendere l’attività sportiva dopo due mesi. E’ possibile esporsi al sole dopo quattro settimane se indossate il costume, aspettate sei mesi o un anno per il topless.
Il risultato finale è apprezzabile dopo almeno tre mesi, ma il completo assestamento avviene dopo un anno.
Fattore negativo molto importante da considerare è in ogni caso la presenza di cicatrici che, nella maggior parte dei casi, sono ben visibili a seno scoperto. Esse sono spesso considerate dalla paziente un male minore rispetto alla situazione precedente, se vi era una buona motivazione all’intervento. Le grandi riduzioni mammarie possono dare una minor sensibilità del capezzolo e/o impossibilità all’allattamento per effetto del taglio dei dotti galattofori.