Eseguo questo intervento in anestesia generale, perché mi consente di operare con calma ed è meno stressante per il paziente. Eseguo l’intervento sempre e solo per via chiusa, cioè senza tagli esterni, agendo sulla parte ossea e sulla parte cartilaginea che costituiscono l’impalcatura della piramide nasale, attraverso le narici.
La punta è ridotta, la gobba attenuata o eliminata, le ossa ristrette. Ma non tutto ciò che vorremmo può essere fatto. Vi sono dei limiti anatomici che non possono e non devono essere superati, perché il risultato finale dipende molto da essi. L’elasticità della pelle e il suo spessore giocano un ruolo importante.
Una pelle sottile si adegua più facilmente alla nuova forma dello scheletro osseo e cartilagineo che abbiamo conformato, mentre una pelle più spessa ha maggiori difficoltà a tale adattamento e richiede un tempo maggiore per raggiungere il risultato definitivo. Una punta grossa con pelle spessa e grassa, anche se ridotta, rimarrà sempre un po’ rotonda, perché la pelle mantiene un po’ la memoria della forma precedente e non si adegua totalmente alla struttura cartilaginea modificata. Di tali fattori il chirurgo deve tenerne conto durante l’intervento, perché non è possibile modificare totalmente a nostro piacimento la forma delle strutture nasali.
Tentando di forzare la situazione oltre un certo limite, si corre il rischio di incorrere in una riduzione della funzione respiratoria nasale ed in un risultato estetico poco naturale. L’intervento è concluso dall’applicazione di una mascherina protettiva. Riguardo al tamponamento esiste tutta una serie di dicerie e paure. Molti pazienti arrivano terrorizzati da racconti di lunghe strisce di garza estratte dal naso tra terribili sofferenze.
Sono già molti anni che tali pratiche sono state abbandonate dai chirurghi più esperti; oggi si possono usare piccole spugne liofilizzate, lunghe circa 2 cm, che non provocano assolutamente dolore né durante la loro applicazione né al momento della rimozione. Io ormai da più di un anno non metto più tamponi, anche quando tratto la deviazione del setto nasale.
Il post-operatorio di una rinoplastica non è molto gravoso. Un modesto gonfiore è una costante, raggiunge il suo massimo dopo due giorni, decresce in modo significativo nei primi cinque o sei giorni e la sua entità è differente da soggetto a soggetto.
Dopo un mese circa il naso appare decisamente più sgonfio, ma la punta richiede tempi più lunghi. A seconda dello spessore della pelle il risultato definitivo nei dettagli si ottiene dopo sette/dodici mesi. Per il primo mese non è opportuno utilizzare occhiali od esporsi al sole senza adeguata protezione, così come evitare l’attività sportiva intensa e gli sforzi fisici in genere sempre per il primo mese.